A due giorni dalla marea transfemminista che si è riversata in tutta Italia, i ProVita
&Famiglia hanno tappezzato il quartiere di immagini contro la fantomatica teoria gender. E mentre sui giornali di oggi leggiamo che Fratelli d’Italia in Liguria propone l’istituzione di sportelli prolife in tutti gli ospedali, il diritto all’aborto e all’autodeterminazione della salute per persone con capacità gestante risulta più a rischio che mai.Del resto il partito che sostiene di rappresentare il paese lo sa bene: è già la legge 194 stessa che permette, con l’art. 2, ai movimenti per la vita di entrare nelle strutture sanitarie pubbliche, siglando contratti, partecipando a bandi, finanziando e aprendo i loro centri di aiuto alla vita in consultori e ospedali pubblici.
Noi non ci stiamo: le lotte di quartiere riguardano tutt* e si intersecano con le lotte transfemministe.
IL 28 settembre siamo riversat* nel corteo di NON UNA DI MENO per ribadire con forza che le nostre vite le gestiamo noi, non i cattofascisti.
Ci scagliamo contro l‘omolesbobitransfobia che accresce sempre di più violenza e odio.
Al decoro urbano tanto osannato dalla politica locale noi rispondiamo con la riappropriazione dello spazio pubblico.
Rifiutiamo la strumentalizzazione da parte di partiti di ogni colore, che costruiscono retoriche marginalizzanti in cui determinati quartieri diventano pericolosi e da non attraversare.
I QUARTIERI SICURI LI FANNO Lз COMPAGNз CHE LI ATTRAVERSANO!