convergenze: verso il corteo del 22 ottobre

Con questo percorso nato dall’esperienza di XM24, continuato con l’ex Caserma Sani, Bancarotta, via Zago ed altre strade di riappropriazione dal basso, prendiamo parte a questo corteo insorgente poiché ci riconosciamo nelle sue rivendicazioni e negli obiettivi di quella che sarà una giornata di conflitto e di rivendicazione politica.


Siamo stat
ə e intendiamo essere sempre di più al fianco di chi lotta contro lo sfruttamento di luoghi, persone e ambienti, spalla a spalla con le diverse realtà cittadine e italiane che con ogni mezzo stanno cercando di opporsi a questo modello di sviluppo: costruire, edificare e devastare, a suon di tangenti e corruzioni, speculare, licenziare, abbassare il costo del lavoro. Queste sono le parole d’ordine della classe dirigente nazionale che – in piccolo nei territori o in maxi opere che riguardano grandi fette del paese – stanno operando scelleratamente da anni, a discapito di persone, animali non-umani, territori ed interi ecosistemi.

Da 20 anni la Val di Susa insegna: le ruspe e il cemento sradicano alberi e perforano montagne per imporre un’opera non necessaria e calata dall’alto, mentre le forze repressive si impegnano a rovinare la vita con arresti e misure cautelari a chi, con ogni mezzo, vi si oppone. Che si chiami TAP in Salento o Passante di Mezzo a Bologna, poco cambia, il modello si ripropone tale e quale: il loro “progresso” non può fermarsi, le denunce sono già pronte per chi intende provare ad opporvisi.

Nel frattempo i nostri territori non sono sicuri e quando ci scappano i morti (le recenti sentenze del terremoto dell’Aquila e delle alluvioni di Senigallia lo dimostrano) la colpa non è mai di chi quei territori li ha devastati. Assistiamo a un’ulteriore marginalizzazione e colpevolizzazione di chi subisce sulla propria pelle le conseguenze di una giustizia asservita agli speculatori. Come a Taranto con l’Ilva, come all’università di Cagliari dove due piani di aula magna son crollati all’improvviso, come il ponte Morandi a Genova: sono solo alcuni degli esempi di queste politiche progressiste portate avanti negli ultimi anni.

Dopo due anni di pandemia, dobbiamo affrontare un periodo di inflazione che ci ha ulteriormente impoverito, mentre le spese militari non accennano a calare. In una città come Bologna, in cui le case non trasformate in BnB scarseggiano e il prezzo degli affitti di quelle rimaste raggiunge cifre vertiginose, gli studentati di lusso spuntano come funghi e i palazzinari lucrano vergognosamente.

Al contempo, fortunatamente, nascono altre occupazioni, alcuni non si piegano alle logiche del mercato e con ogni strumento provano a riprendere ciò che spetta loro: un tetto, il diritto allo studio, un luogo dove aggregarsi, un terreno su cui coltivare. Salutiamo con gioia ogni tentativo di infestare la città!

Al contrario di quanto si auspica il sindaco più progressista del Paese, noi crediamo che senza conflitto non vi sia cambiamento e siamo qui per rivendicare la necessità di spazi e luoghi dove praticare autogestione, offrire controinformazione e cultura, dove praticare mutualismo e solidarietà, creare alternative reali dal basso, al modello di vita che ci impongono.

Crediamo che l’apertura di spazi sia necessaria anche per applicare una politica realmente partecipata, per creare basi per le lotte che intendiamo portare avanti. Esistiamo, quindi vogliamo spazio. Vogliamo spazio anche per non cederlo a quelli che sono i nostri nemici: speculatori coi morti sulla coscienza, palazzinari dal portafoglio gonfio, padroni che licenziano lasciando famiglie sul lastrico. Saremo spine per chi trasforma la città in base a logiche di profitto, rovi che si intrecciano contro l’esclusione del povero, del drogato, dell’immigrato irregolare, di chi si ribella e di tutte le soggettività sfruttabili e messe ai margini. Saremo rose per chi vuole costruire un’alternativa che accolga tuttə in ogni forma più indecorosa possibile.

Vogliamo spazio per creare un nuovo modello inclusivo, partecipato e equo di società. Vogliamo spazio per insorgere!

Ci vediamo tuttə domani alle 15 in piazza XX Settembre! https://bologna22ottobre22.indivia.net/

BENEFIT: VOI DECORO, NOI DE CORE!

BENEFIT: VOI DECORO, NOI DE CORE!

Qualche settimana fa abbiamo appreso che a seguito del corteo solidale del 24 maggio 2022 in risposta allo sgombero di via Zago 1, tre nostrx compagnx sono state accusate non solo di imbrattamento di edifici, ma persino di minacce private. 
E’ stato lo stesso Lepore ad urlare allo scandalo e a volersi costituire parte civile nel processo, essendosi sentito minacciato da qualche scritta lasciata sui muri: palesemente, il sindaco più smart e progressista d’Italia non è dotato di senso dell’ironia, né ascolta la trap! Perfettamente in linea con chi accusa gruppi e band di apologia di terrorismo, il sindaco più social e trendy di sempre non ha esistato a cavalcare il clamore alimentato sull’episodio da giornali e stampa, per portarlo in sede giudiziaria.
Noi ce lo ricordiamo bene quel giorno, sappiamo chi è che minaccia la nostra libertà di costruire le nostre relazioni e la nostra solidarietà, chi intende disciplinare la nostra libertà di espressione e annichilire in città ogni tentativo di aggregazione che non rientri nelle logiche del profitto e del consumo. Ricordiamo bene la rabbia incontenibile provocata dallo sgombero di via Zago, ben due cortei vitali e determinati quel giorno hanno attraversato la città, lasciando segno del loro passaggio!
Ancora una volta la repressione si lega indissolubilmente al mantra del decoro: la città deve essere pulita e scintillante perché deve essere funzionale al profitto, gli spazi occupati e autogestiti devono essere sgomberati per lasciare il posto a speculazione e residenze di lusso, qualsiasi forma di dissenso deve essere duramente repressa.
Mentre i quartieri sono sottoposti a ristrutturazioni urbane violente e a processi di gentrificazione selvaggia, e l’inesorabile espulsione di chiunque non rientri nel business plan della città vetrina avanza grazie ad affitti sempre più alti e insostenibili, l’amministrazione per curare il suo maquillage ed essere più attraente per speculatori e palazzinari, ha persino scelto di investire 2 milioni di euro per ripulire i muri dai graffiti, anche di edifici privati!
Rifiutiamo qualsiasi retorica legalitaria e criminalizzante che invoca il decoro per affibiare denunce ridicole ai nostrx compagnx. 

A chi ci vuol strette fra le catene della legge e della repressione, noi rispondiamo che siamo complici e solidali con chi si oppone al deserto e che a quel corteo c’eravamo tutte!

Giovedì 20 ottobre dalle 18 al Parchetto Ex-Xm (via Gobetti) con i compagnx sotto processo per le scritte lasciate dal corteo solidale dopo lo sgombero dell’esperienza autogestita di via Zago 1. Pomeriggio di discussioni, musica, banchetti, distro, scambi di pratiche e saperi, contro il modello di esistenza che ci impongono, per una vita radicalmente diversa! Aperitivo benefit!

** Comparte tu amor, comparte tu rebeldia **

Dalle 18:00 workshop di writing e adesivi DIY, serigrafie benefit, discussioni, distro, autoproduzioni e banchetti, cibo e birrette.

Dalle 21:30 Djset

(in aggiornamento)