CORTEO A PADOVA CONTRO IL RAZZISMO ISTITUZIONALE, GLI ABUSI DI POLIZIA, I CPR, PER OUSSAMA E PER TUTTƏ!

RILANCIAMO L’APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL RAZZISMO ISTITUZIONALE, GLI ABUSI DI POLIZIA, I CPR, PER CHIEDERE VERITA’ E GIUSTIZIA PER OUSSAMA E PER TUTTƏ!

SABATO 28 GENNAIO 2023 – ORE 14 CORTEO DALLA STAZIONE CENTRALE DI PADOVA

Link: Coordinamento antirazzista italiano

Striscione a Torino
Striscione a Bologna

Giustizia e verità per Oussama Ben Rebha

Qui si annegano gli immigrati
…ancora

Il controllo selettivo e razziale sui pullman, nelle strade, nelle piazze, nelle stazioni e nella società in generale è un dato di fatto che nessuno può più negare. Essere privi dei documenti vuol dire subire un’ulteriore esposizione agli abusi di polizia, ricatti sul posto di lavoro e in molti casi si traduce in deportazione nei centri per il rimpatrio che sono delle vere e proprie galere nelle quali si registrano sempre più casi di suicidio. Alcuni casi recenti di cronaca, raccontati dalla stampa locale, sono esempi di come indifferenza, razzismo e esclusione sociale siano un fenomeni pervasivi e strutturali.

5 aprile 2021 Fares Shgater muore annegato nel Fosso Reale a Livorno.
4 giugno 2021 KhadimKhole muore annegato nel Brenta.
10 gennaio 2023 Oussama Ben Rebha muore annegato nel Brenta.

Tragedie diverse eppure troppo simili perché si tratti di mere coincidenze: Fares, Khadim e Oussama erano tre ragazzi giovani e razzializzati, alcuni portavano lo stigma della “clandestinità” e della criminalizzazione, tutti quello della marginalizzazione, e tutti e tre sono morti annegati in presenza della polizia.

Fares aveva 25 anni ed era in Italia da soli 6 mesi. Il 25 aprile del 2021 passeggiava solo per la città. È stato fermato dalle forze dell’ordine, e poco dopo ha perso la vita annegando nella fossa Reale. “Muore fuggendo dalla polizia” dicono i giornali. Le persone a lui vicine si muovono per chiedere giustizia. Testimonianze dicono: “Fares è stato picchiato e buttato, non si è gettato da solo”. Amici sostengono che non si sarebbe mai buttato per sfuggire al controllo, dato che non sapeva nuotare. Vengono richieste le registrazioni della zona, si organizzano presidi. Nulla accade. La vicenda viene silenziata. Il sindaco descrive ogni riferimento al coinvolgimento diretto delle forze dell’ordine come “strumentalizzazione da avvoltoi”.

Khadim Khole era un ragazzo di origini senegalesi, nato e cresciuto in Italia. Il 4 giugno 2021 la polizia viene chiamata in seguito ad un furto in un minimarket, poco dopo muore annegato nel Brenta.

E’ appena iniziato il 2023 e assistiamo alla tragica morte di Oussama Ben Rebha, giovane tunisino di soli 23 anni.Il suo corpo è stato raccolto dal Brenta da dei sommozzatori. Sono le 15:00 del 10 gennaio quando Oussama e i suoi amici vengono fermati dalla polizia per un controllo. Secondo la Questura, alla vista degli agenti che lo avevano fermato, Oussama si sarebbe messo a correre, aggredendo un agente. Sempre secondo la polizia, poco dopo, si sarebbe buttato nel Brenta. Un’amica rilascia una testimonianza: “Lo hanno picchiato, non è vero quello che hanno scritto”. L’amica, che ha assistito in videochiamata, dice che Oussama è stato gettato nel fiume.

Così ci trattano e non è il primo”

L’autopsia viene disposta sette giorni dopo, troppi per evidenziare segni di violenza. La PM, Luisa Rossi, ad oggi non ha fatto richiesta di visionare le immagini riprese dalle videocamere.

Siamo più carta che carne.

Il corpo è fatto di documenti, di carte assenti e presenti, che permettono o negano diattraversare quei confini che si confermano come un valore assoluto, intriso di eurocentrismo e colonialità. Quegli stessi confini rappresentano una sfida per gli uomini e le donne libere che vengono da ex paesi colonizzati.

Queste morti tragiche dalle dinamiche incerte provocano il ricordo di una violenza storica già subita dagli algerini di Francia. Il 17 ottobre del 1961 una manifestazione di massa di donne, uomini e bambini cerca di attraversare le strade di Parigi per l’indipendenza dell’Algeria e contro il coprifuoco imposto ai francesi musulmani d’Algeria. Un coprifuoco che utilizzava la profilazione razziale come strumento di controllo dei cittadini Nordafricani. Una violenta repressione poliziesca cercò di impedire la manifestazione ricorrendo ad armi da fuoco, bastoni e manganelli. Ici on noie les algériens, la scritta che comparve sul ponte, come parole di una lapide.

Quasi 200 algerini vengono assassinati e gettati nella Senna, in molti casi ancora vivi e con mani e piedi legati. Molti corpi iniziarono a riemergere dal fiume solo nei giorni seguenti. L’ autorità, come da routine nei regimi coloniali, negò il massacro e insabbiò la storia. Solo la memoria dei discendenti delle vittime e il lavoro di alcuni attivisti e storici, come Jean-Luc Einaudi (1991), hanno fatto riemergere dai fondali della Senna la Verità che non può annegare. Il caso di Oussama e tutte le altre morti per annegamento avvenute in circostanze dubbie, come le morti nei Cpr e sui posti di lavoro, le vite ingoiate nel mediterraneo, gridano Verità e Giustizia.

Sta a noi raccogliere questo grido, sentirlo nostro.

A pochi mesi dalla tragica morte di Alika Ogorchukwu torniamo in piazza a manifestare la nostra rabbia. Siamo nuovamente nella condizione di dover rivendicare ciò che nessuno farà per noi, pretendere giustizia e verità per Oussama Ben Rebha e per tutt, perché la nostra dignità di persone razzializzate passa attraverso la solidarietà alle famiglie e alle comunità, a quella donna che non ha ricevuto condoglianze, a quel figlio che leggerà un giorno queste nostre parole, a suo padre che lo salutò con speranza dalla Tunisia e lo rivedrà rispedito come cartolina dei civilizzatori.

continua… https://coordinamentoantirazzista.wordpress.com/2023/01/22/28-gennaio-2023-ore-14-00-corteo-dalla-stazione-centrale-di-padova/

(al link l’appello del coordinamento antirazzista italiano e i riferimenti per  eventuali adesioni)

Per donare potete partecipare al crowdfunding in corso, il ricavato servirà a coprire spese mediche, legali e supporto alla famiglia.
Come causale “DONAZIONE PER OUSSAMA”
a: UniCredit – Longobardi Fiorentina
IT81W0200812140000420945209
oppure Paypal: 
fiorella.l@hotmail.it 

TATTOO CIRCUS + CONCERTI NEL SOTTOSUOLO! BENEFIT PRIGIONIER* IN LOTTA

Collettivo Cannibale & BoloPunx presentano:

3 DIC. 2022 / TATTOO CIRCUS – BENEFIT PRIGIONIER* IN LOTTA!!!

Dalle 10:00 di mattina tattoo, musica e cibo vegan …e dalle 20.00 in avanti, nelle segrete del sottosuolo:

♪ INTOTHEBAOBAB ♪ Anarcopunx (Bologna)
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NUOVO SPAZIO OCCUPATO, VIA STALINGRADO 31 – BOLOGNA! AUTOGESTISCITI E RISPETTA LO SPAZIO! NO nazi – NO sbirri – NO simboli dell’infinito. AFTERPARTY DJ-SET BY: no, nessun dj-set. Stiamo al freddo in silenzio a bere.

💥 Distro e banchetti sono benvenuti!

BENEFIT X STATE OF EMERGENCY

Venerdì 8 aprile le forze dell’ordine hanno sequestrato l’impianto e la strumentazione di un free party organizzato a Bologna. Due persone sono state denunciate per disturbo della quiete pubblica.

La richiesta di decreto penale di condanna avanzata dal PM è stata rigettata ma questo non ha cancellato i costi della copertura legale, del deposito del materiale sequestrato ecc.

Sequestri sempre più frequenti e denunce non mineranno la sussistenza economica di progetti liberi e autogestiti, continueremo a sbatterci per creare situazioni accessibili a tuttx, diffondendo contenuti di orizzontalità, sostenibilità, cura di sé e delle altrx nella libertà di azione, temi difficilmente riscontrabili nell’ambito della vita notturna autorizzata.

Perchè le pratiche non conformi alle logiche di mero consumo e commercializzazione della socialità non si arrestino, vi aspettiamo oggi in via Zago 1 per una mattina e un pomeriggio danzante e solidale.

Porta l’acqua – che non è mai abbastanza – la tua borraccia, e quello che vuoi trovare.

Non parcheggiare nessun mezzo oltre l’arcata/sottopassaggio del ponte. 🚲 Le bici si possono parcheggiare nel cortile dello spazio.

Per sostegno a distanza👇

Crowdfunding: https://gofund.me/5504a3ca (inquadra il QR Code)
Paypal: bimboue96@libero.i