Con le compagne colpite, contro ogni violenza machista e fascista

Negli ultimi giorni c’è stata una escalation in città di episodi violenti di matrice fascista, mirati a colpire compagne e compagni.
Mercoledì sera, una compagna è stata aggredita da un gruppo di fascisti.
Le occupanti di via Zago esprimono massima solidarietà alla compagna assalita e a chiunque abbia subito da loro intimidazioni.
Rilanciamo la conferenza stampa chiamata dalle compagne, lunedì 9 maggio alle ore 10:00 in Piazza Verdi. 
Nessuna intimidazione machista e fascista potrà fermarci.
Se toccano una, toccano tutte!
Le compagne di Via Zago

Elettroniche per infestazioni

SERATA ANNULLATA PER QUESTIONI TECNICHE

Sabato 7 Maggio dalle 22.00

Live Electronics in supporto di infestazioni:

– IchBinBob Live
– Knarzy Live
– Gerarda Live
– Tomb Rat Live
– FERA Live
– Nostromo Bonelli Dj setNel nuovo spazio pubblico autogestito di Via Zago 1, Bologna⚠️ Non parcheggiare macchine e biciclette oltre l’arcata/sottopassaggio. Le bici si possono parcheggiare nel cortile dello spazio, le macchine lasciarle prima.

Proiezione “La rivoluzione non è più quella”

Lunedì 9 Maggio dalle 21:00

“La rivoluzione non è più quella”
60 minuti, 16 mm-Hi8, B\N-Colore

“È una società, e non una tecnica, che ha fatto del Cinema ciò che è. Esso avrebbe potuto essere analisi storica, teoria, saggio, memoria. Avrebbe potuto essere il film che faccio in questo momento”, Guy Ernst Debord
25 agosto 1995. A Montesanto, quartiere popolare di Napoli, esiste un luogo abbandonato. Immenso, che va conquistato. Troppo bello per potersi prendere senza colpo ferire, senza essere buttati fuori in pochi giorni. Ma noi entriamo con una Cinepresa. Facciamo un film, documentiamo, informiamo, registriamo gli accadimenti. La gente cambia faccia e modi, partecipa attivamente. Pure la polizia, quando arriva, si sente inibita. Così occupiamo quel luogo, cui diamo il nome DAMM, Diego Armando Maradona Montesanto.
Alla proiezione sarà presente il regista Paolo Fiore Angelini
⚠️ Non parcheggiare macchine e biciclette oltre l’arcata/sottopassaggio. Le bici si possono parcheggiare nel cortile dello spazio, le macchine lasciarle prima.

THE BEAUTYFARM POINTLESS PARTY

Se dev’esser benefit che sia una festa QUEER!

*butch burdell*lab smaschieramenti*claque*
***presentano:
the beautyfarm pointless party!

dress code: CROSSDRESSING

dalle ore 19’00: laboratorio sulle altre maschilità
a cura di laboratorio smaschieramenti.

a seguire: *dyke cruising* ovvero: come riconoscere erbe spontanee e specie arboree.
percorsi sensoriali-drag king room-proiezioni biricchine-

LIVE:
*** SICKNESS DURING PERIOD***

DJSET:
***ELETTRAIRREGOLARE***
***TRIPPY***
***IDA***
***MARIASOLE***
***CECYSTUCK***
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BANCHETTI E DISTRO:
@collettivamatsutake***hormony***lab57***
colonna solidale autogestita (colonnasolidale.org):
porta pasta,riso o legumi in scatola da donare in supporto al progetto di mutuo appoggio.
perché nessunx resti solx!
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queer’s not here… yet:
rispetta te stessx e chi ti sta intorno!
⚠️ Non parcheggiare macchine e biciclette oltre l’arcata/sottopassaggio. Le bici si possono parcheggiare nel cortile dello spazio, le macchine lasciarle prima.

COMUNICATO/LETTERA APERTA AL COMUNE DI BOLOGNA

ll 21 Aprile c.a., anniversario della Liberazione di Bologna, in città è stato aperto un nuovo spazio autogestito ridando vita a un edificio abbandonato da più di vent’anni situato in via Zago 1 di proprietà della holding Investire SGR.
Alla liberazione di questo spazio hanno contribuito tantissime soggettività unite dalla stessa necessità di restituire alla città spazi in cui praticare solidarietà, autogestione e mutualismo fuori dalle logiche del profitto e dell’omologazione. Sono le stesse che sono riuscite a resistere nonostante i tanti sgomberi in città, come quello di XM24, Ex-Caserma Sani, Bancarotta e tanti altri. 
Davanti a questa nuova dimostrazione di quanto ci sia bisogno di spazi liberati in città, l’amministrazione si è espressa riducendo la riappropriazione di questo spazio a una mera questione di ordine pubblico e delegando la questione alle decisioni dei proprietari dell’immobile. 
Siamo entratə in uno spazio privato perché l’agibilità di utilizzo a scopi sociali degli spazi pubblici si è fortemente ridotta e crediamo che sia giusto dare nuova vita e nuova energia a tutti gli stabili vuoti e in disuso restituendoli così all’uso della comunità, ma non per questo dimentichiamo l’implicazione della gestione pubblica rispetto all’assegnazione degli spazi in città.
A fronte di questa ennesima chiusura dell’amministrazione davanti alle istanze politiche e sociali portate avanti da una grande fetta di città abbiamo deciso di contattare direttamente la proprietà dello stabile al fine di proporle la nostra idea meravigliosa: trovare una modalità di concessione temporanea dello spazio alla nostra collettività trasformando l’edificio abbandonato in uno spazio sociale autogestito! 
Riteniamo che la legittimità dell’esistenza degli spazi sociali autogestiti provenga dal basso ovvero dalle migliaia di persone che hanno sostenuto e continuano a sostenere, attraversare, far vivere questi spazi. 
Continuiamo a lottare perché gli spazi autogestiti possano esistere e, siccome l’esistenza di questi è oggi più che mai incerta, un riconoscimento formale da parte dell’amministrazione diventa necessario. L’esistenza di questi spazi non deve essere costantemente a rischio sgombero in un processo degenerante di distruzione di tutto ciò che non è conformato e omologato. 
 
Contattando la proprietà di via Zago 1 non intendiamo avviare una trattativa privata ma piuttosto spingere per l’apertura di un confronto pubblico affinchè si trovi una formula che permetta a gruppi informali di gestire temporaneamente spazi in disuso. Come chiediamo da anni, vorremmo che si trovi una forma pubblica di riconoscimento delle esperienze sociali autogestite. Continuiamo a sostenere che le forme attuali di assegnazione e di riconoscimento siano limitanti e inadeguate perchè basate su logiche competitive (come l’assegnazione tramite bando) , speculative (grandi immobili pubblici destinati ad un uso commerciale e le briciole lasciate alle associazioni e alle realtà dal basso) e inoltre non permettono il riconoscimento della responsabilità collettiva delle assemblee di autogestione di questi spazi.
Un‘amministrazione che si vanta di essere la più progressista d’Italia dovrebbe sapere accogliere le diversità e le istanze di chi vorrebbe costruire una città e una vita (radicalmente) diverse, e trovare una modalità di tutelare gli spazi sociali autogestiti: luoghi di resistenza ai processi distruttivi, alle derive sovraniste, alle diseguaglianze nella distribuzione delle ricchezze, al razzismo che lascia morire ai margini delle frontiere, al patriarcato sistematico e alla devastazione dell’ambiente e degli animali, umani e non. 
Dato che  quest’Amministrazione si è sempre riempita la bocca di parole come partecipazione e collaborazione mentre al contempo sgomberava gli spazi dove questa si praticava,  potrebbe forse cogliere ora quest’occasione per mantenere la promessa fatta dall’allora assessore Matteo Lepore dopo lo sgombero di XM24 di trovare “una nuova sede adeguata” per la collettività che gravitava attorno a XM24, riconoscendone al contempo “l’importanza della progettualità politica sociale e culturale”.

A questo proposito rendiamo noto quanto scritto alla proprietà:

 

Spett.le Investire Sgr
Siamo un collettivo politico che da oltre vent’anni porta avanti attivamente pratiche di mutualismo e autogestione. Da giovedì 21 Aprile siamo entrate nell’edificio dell’ex clinica Cesare Ragazzi situato in via Zago 1 a Bologna, in disuso da più di vent’anni che sappiamo essere attualmente di vostra proprietà. Vi scriviamo perché anche noi come Cesare abbiamo in testa un’idea meravigliosa e vi chiediamo di dedicarci qualche minuto del vostro tempo per leggere questa mail.
Restituire ad un utilizzo sociale lo spazio abbandonato di via Zago 1 è stata la nostra risposta a un bisogno che è rimasto inascoltato dall’Amministrazione della città di Bologna. Infatti, negli ultimi anni le sedi nelle quali svolgevamo le nostre attività non sono più a nostra disposizione poiché sgomberate per destinarle a differente uso. Inoltre, le condizioni di assegnazione per attività sociali e culturali nella città di Bologna non sono state in grado di soddisfare la domanda di spazi per i gruppi informali di attivazione popolare. A fronte dell’alto numero di spazi vuoti, pubblici e privati, lasciati al disuso e all’abbandono, il grande bisogno di spazi dove praticare attività mutualistiche e solidali è una necessità evidente nella nostra città a cui abbiamo deciso di dare una risposta con l’ingresso nello stabile di via Zago 1.
Crediamo fermamente nella costruzione di esperienze dal basso che abbiano un impatto concreto sull’esistente e negli anni abbiamo sempre cercato di dare vita agli spazi che abbiamo abitato, prendendocene cura con l’autorecupero e trasformandoli in luoghi di socialità e aggregazione in cui portare attività di reale utilità sociale senza fini di lucro. Attraverso pratiche di mutualismo e autogestione abbiamo dato vita a decine di progetti tra cui una palestra popolare, una scuola di italiano con migranti, una ciclofficina, uno sportello medico-legale, progetti accessibili e gratuiti volti a soddisfare bisogni e necessità delle abitanti della città. 
Vorremo tornare a rendere queste attività accessibili alla collettività e crediamo che lo spazio di via Zago 1, lasciato da anni all’abbandono, possa tornare a vivere diventando temporaneamente una casa per le nostre progettualità.
Siamo coscienti del fatto che la carenza di spazi vivi e fruibili in città fuori dalle logiche di mercato e al contempo, l’alto numero di spazi vuoti pubblici e privati lasciati al disuso e all’abbandono sia un tema da affrontare principalmente con l’Amministrazione.
Ricordiamo che il Sindaco di Bologna Matteo Lepore ha riconosciuto “l’importanza della progettualità politica sociale e culturale” del nostro collettivo e dopo lo sgombero dello Spazio Pubblico Autogestito XM24 avvenuto il 6 agosto 2019 si era impegnato a trovare “una nuova sede adeguata”. In quell’occasione Lepore, allora Assessore, si era mostrato disponibile ad intercedere per noi presso un istituto privato proprietario di un immobile in disuso da anni al fine di favorire l’utilizzo temporaneo di quello spazio da parte del nostro collettivo. Purtroppo l’impegno di Lepore di trovare una ‘”nuova sede adeguata” per XM24 non è mai stato mantenuto, per questo crediamo che oggi che ricopre la carica di Primo Cittadino sarà a maggior ragione interessato a trovare una soluzione ponendosi come intermediario e garante in un’eventuale interlocuzione con la proprietà di via Zago 1, qualora da parte vostra ci sia l’interesse.
le regaz

 

 

KARAOKE PUNX // LIVE

Giovedì 5 maggio 2022 a cura di BOLOGNA PUNX:

Dalle 19 KARAOKE PUNX
Alle 21 CONCERTI DAL VIVO con:

Sacro Cuore
Entrøpia
Kenobit

al nuovo spazio occupato in via Zago 1

Non parcheggiare macchine e biciclette oltre l’arcata/sottopassaggio.
Le bici si possono parcheggiare nel cortile dello spazio, le macchine lasciarle prima.

Il metodo del consenso, breve introduzione all’orizzontalità nelle decisioni collettive

Il 4 maggio in via Zago alle 18:30 autoformazione sul metodo del consenso e discussione

Il metodo del consenso fornisce gli strumenti per condurre un processo decisionale di gruppo, avente l’obiettivo di portare ad una decisione collettiva consensuale, ovvero una decisione che non sia solo l’espressione dell’accordo tra la maggioranza dellƏ partecipanti, ma che integri nella decisione anche le obiezioni della minoranza.

Il Metodo del consenso mette in pratica il superamento della distinzione tra maggioranza e minoranza in una collettività, definendo le decisioni come accordo tra le parti non impositivo, soddisfacente per tuttƏ, affinché quanto deciso diventi una pratica condivisa nel gruppo.

Il Metodo del Consenso dunque è un insieme di saperi e pratiche che cercano di rendere i processi decisionali il più orizzontali possibili, organizzando le opinioni e i punti di vista in maniera costruttiva per tuttƏ.

Per quanto riteniamo che questo strumento possa influenzare positivamente la società permettendo un avvicinamento alla democrazia diretta, i saperi riguardo a questo tema rimangono ancora poco diffusi e poco messi in pratica, in quanto spesso risulta ancora una consuetudine orientarsi verso metodi decisionale più affermati culturalmente, più conosciuti e dunque ritenuti meno complessi. Tali metodi tuttavia sono molto spesso riconducibili a modelli organizzati secondo una gerarchia, nella quale si ripropongono le dinamiche dialettiche tipiche della contrapposizione di una maggioranza che afferma la propria posizione verso una minoranza, che subisce tale posizione.

L’attuale società occidentale è dominata da asimmetrie di potere e strutture gerarchiche (economiche, istituzionali, aziendali, associative, ecc..), ci cresciamo immersi e ci abituiamo ad orientarci mediante un modello non paritario: per questo la conoscenza, la pratica e la diffusione del metodo del consenso a partire dalle nostre assemblee e momenti decisionali può apparire rivoluzionario.
Non essere abitudine, sii rivoluzione.
In questa serata verrà esposto in una prima parte i principi base del Metodo del Consenso, mentre in una seconda parte si aprirà la discussione.