Siamo negli anni ‘70, anni di tumulto a Bologna, segnati dall’austerità economica, dall’inflazione, dal terrorismo, dalle stragi.
Il film di Guido Chiesa, sceneggiato in collaborazione col collettivo Wu Ming, intreccia la vita di due giovanissimi operai, ragazzi di periferia, con quella delle giovani studentesse e studenti universitar* procreatric* e protagonist* del cosiddetto Movimento del ’77: un movimento politico spontaneo extraparlamentare nato come sviluppo e trasformazione dei moti giovanili e operai ancora esistenti in Italia dopo il Sessantotto.
Radio Alice è la radio del movimento: fantasia, rifiuto del lavoro salariato, libertà sessuale, provocazioni culturali. Un’emittente radiofonica bolognese d’intervento militante, nonché una delle più note radio libere italiane in un’epoca nella quale comunicare a distanza era possibile solamente con il telefono tradizionale. Concepita nel 1975 durante il periodo di esplosione delle radio libere, iniziò a trasmettere il 9 febbraio 1976, utilizzando un trasmettitore militare reperto della seconda guerra mondiale. La sede della radio era una soffitta di due locali di via del Pratello 41, sgomberata dalla polizia la sera del 12 marzo 1977, poco più di un anno dalla sua apertura. Tutti i compagni e le compagne presenti furono arrestat* con l’accusa, poi rilevatasi infondata, di avere diretto via etere i violenti scontri del giorno prima, conseguenti l’uccisione dello studente Francesco Lorusso.
La proiezione è dedicata a Francesco, militante italiano di Lotta continua, morto assassinato durante una manifestazione dalla ferocia armata di regime.