Proiezione “La rivoluzione non è più quella”

Lunedì 9 Maggio dalle 21:00

“La rivoluzione non è più quella”
60 minuti, 16 mm-Hi8, B\N-Colore

“È una società, e non una tecnica, che ha fatto del Cinema ciò che è. Esso avrebbe potuto essere analisi storica, teoria, saggio, memoria. Avrebbe potuto essere il film che faccio in questo momento”, Guy Ernst Debord
25 agosto 1995. A Montesanto, quartiere popolare di Napoli, esiste un luogo abbandonato. Immenso, che va conquistato. Troppo bello per potersi prendere senza colpo ferire, senza essere buttati fuori in pochi giorni. Ma noi entriamo con una Cinepresa. Facciamo un film, documentiamo, informiamo, registriamo gli accadimenti. La gente cambia faccia e modi, partecipa attivamente. Pure la polizia, quando arriva, si sente inibita. Così occupiamo quel luogo, cui diamo il nome DAMM, Diego Armando Maradona Montesanto.
Alla proiezione sarà presente il regista Paolo Fiore Angelini
⚠️ Non parcheggiare macchine e biciclette oltre l’arcata/sottopassaggio. Le bici si possono parcheggiare nel cortile dello spazio, le macchine lasciarle prima.

DIFFONDERE SUONO, OCCUPARE SPAZIO

Sabato 30 aprile dalle 19h alle 24h al nuovo spazio occupato in via zago 1, improvvisazioni e sperimentazioni elettroniche del suono attraverso i generi. Proiezioni di film e cortometraggi sperimentali tra gli anni ’20 e ’30 nella temperie culturale dadaista e surrealista.

Orario militante per essere freschx al concentramento antifascista del primo maggio.

* Non parcheggiare macchine e biciclette oltre l’arcata/sottopassaggio. Le bici si possono parcheggiare nel cortile dello spazio, le macchine lasciarle prima.

PROIEZIONE “MAGNIFICHE SORTI E PROGRESSIVE”

Vi aspettiamo martedì 12 aprile alle 19 per la proiezione di “Magnifiche sorti e progressive” allo spazio BancaRotta in via Fiorvanti 12!

A seguire dibattito e aperitivo

Magnifiche sorti e progressive è un film documentario che ha per protagonisti Renato Curcio e l’Ergastolo di Santo Stefano, luogo fisico nel quale è ambientato il documentario e che costituisce, insieme all’isola sulla quale sorge, la metafora dalla quale si dipana l’analisi che Renato Curcio fa degli effetti della cosiddetta Rivoluzione Digitale.