CONTRO L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO ED OGNI FORMA DI SFRUTTAMENTO, AL FIANCO DI CHI LOTTA

Undici misure cautelari, tre persone arrestate, quattro ai domiciliari, altre quattro con obbligo di firma, lesioni aggravate, resistenza e violenza, queste le accuse contestate per il corteo che lo scorso 18 febbraio a Torino si è espresso contro Stato e Confindustria e tutte quelle scelte che hanno portato alla malattia, alla depressione, agli infortuni, nonchè alla morte di studenti, studentesse, lavoratrici e lavoratori. Una manifestazione studentesca contro l’alternanza scuola-lavoro, contro le scelte di un’istituzione scolastica che sta diventando luogo centrale per lo sfruttamento sistematico in questo paese, sfacciatamente in mano agli interessi del Capitale, alla società della prestazione, alla produzione perenne, alle “necessità” del mercato neoliberista.

Pensiamo che continuare a lottare sia necessario. Siamo complici e solidali con lə compagnə torinesi colpitə dalla repressione!

Con Lorenzo e Giuseppe nel cuore, uccisi da Stato e Capitale

PRESENTAZIONE DEL LIBRO: MI DEVI CREDERE!

Cantiere di socioanalisi narrativa svolto con un gruppo di badanti, a cura di Sara Manzoli.

Lunedì 4 aprile alle 18:30 ne parliamo con alcune partecipanti al cantiere
Nuovo spazio Banca rotta, via Fioravanti 12 (Bologna)

Questo libro apre una finestra sul mondo delle badanti e restituisce loro la voce. Utilizzando gli strumenti della socioanalisi narrativa emergono i dispositivi propri del rapporto tra le famiglie datrici di lavoro e le donne che si prendono cura degli anziani. Un rapporto asimmetrico, con orari di lavoro e una gestione del tempo e dei comportamenti a cui le lavoratrici sono sottoposte contrattualmente più simili a un’idea di schiavitù che non di uno scambio tra forza lavoro e denaro. L’esplorazione socioanalitica svela le problematiche relative alla salute, fisica e psichica, di queste persone che hanno affrontato lunghi e costosi viaggi migratori e hanno dovuto separarsi dai loro affetti per giungere in un Paese che coltiva nei loro confronti pregiudizi di chiara matrice razzista.

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